Idea del viaggio

Nella vita ci sono molte ragioni per cui una persona cerca qualche cosa. Io a 40 anni padre di due bellissime bambine e marito di Silvia da ormai 13 anni, ho deciso che dovevo fermarmi un momento, cercare di rimischiare le carte, come si ama dire, e dovevo farlo lontano, lontano dagli affetti, dalle cose che mi piacciono e da tutto ciò che poteva condizionarmi. Lontano anche dalla voglia di ritornare. Il 2005 rappresentava un anno particolare, erano successe un po di cose che mi avevano frastornato. Da pazzo furioso quale ero, mi ritrovavo ad essere diventato un po troppo taciturno e riflessivo. Certo molti di quelli che partono per un viaggio hanno mille motivi tra i più seri al più banale che potrebbe sembrare il solo voler viaggiare. Io volevo una pausa….tutta mia, una bella botta di egoismo. Intorno a me tutto era contro. Gli amici che non capivano sta cosa, la moglie che aveva mille paure, le bimbe che mi guardavano con occhi strani…..ma ero deciso. Il passo principale, come molti di voi sapranno è l’acquisto del biglietto, credo che sia il punto di non ritorno, rappresenta tutto, l’impegno economico, la prova tangibile della convinzione di fare il viaggio, la meta, il giorno, lo spazio ed il tempo racchiusi in una cosa semplicissima come la prenotazione di un biglietto. Altro passo fondamentale, almeno per uno nella mia situazione è il consenso della moglie sul passaporto. Ricorderò sempre la mano che tremava a mia moglie e la domanda che mi fece fuori dall’ufficio passaporti della Questura di Ascoli Piceno:” Ma torni?”. Sinceramente in quel momento non sapevo rispondere, anzi, avevo paura che il sogno diventasse realtà e che mi lasciavo prendere e non tornavo più. Quando ho prenotato il volo era il 9 di dicembre del 2005, ricordo la data ed il freddo che faceva. Da tempo giravo sul forum di Tripluca, chiedevo informazioni, dettagli, consigli. Trovai qualche amico che mi consigliò la Chatay Pacific: cazzarola a 1000 euro andata e ritorno da Sydney. Giorno di partenza il 15 gennaio 2006 alle ore 12,30 da Fiumicino. Era fatta. Ora bisognava organizzare il tutto. Primo problema il lavoro. In modo moooolto sottotraccia incominciai a chiedere cosa fare per avere l’aspettativa. Prese le dovute informazioni dovevo organizzarmi per i colleghi. Lavoro in una centrale controllo di una multinazionale farmaceutica….quella della pillola blu per i maschietti che hanno problemi con l’alzabandiera. Mai nessuno poteva assentarsi per un lungo periodo ed io volevo andare via per quasi due mesi….assurdo. Con stupore trovai piena collaborazione partendo dai miei superiori, forse perché sapevano che non avrei mai chiesto una cosa del genere se non ne avevo bisogno. Solo ad alcuni colleghi, lo stretto necessario, comunicai la mia assenza, ad un numero ancora inferiore dissi le motivazioni. Quando la cosa fu ufficiale lo domande fioccarono da tutte le parti ma io me ne liberavo con un:”Tutto ok niente di serio!” Veramente ci divertimmo io ed altri due colleghi a mettere in giro delle voci. Prima di queste l’aver trovato un mobile antico di valore inestimabile e che andavo a restaurarlo a Modena (chissà perché a Modena). La più bella delle chiacchiere messe in giro, visti i tempi che combaciavano, era quella che mi vedeva come partecipante del Grande Fratello…che sarebbe iniziato il giovedì successivo alla mia partenza. Fatto stà che il giovedì sera circa 40 persone che lavoravano nella mia azienda si riunirono per vedermi entrare nella casa più famosa della tv….quando me lo hanno raccontato, via e-mail, ero in un internet point gestito da cinesi (come al solito), ricordo ancora che mi sono piegato in due dal ridere ed a momenti cado dalal sedia. Il cinese che gestiva l’internet point mi voleva cacciare fuori dal locale pensando che fossi ubriaco…sono anche arrivato ad alitargli in faccia per fargli capire che non avevo bevuto Seconda fase, la parte economica. Non volevo assolutamente incidere sulle finanze familiari quindi dovevo trovare il modo di racimolare almeno 3000 euro. Premetto che sono un buon frequentatore di ebay quindi mi venne l’idea di prendere il mio scantinato e privarlo di tutte quelle cose inutili parcheggiate al suo interno e venderle: friggitrici elettriche mai usate, servizi di cristallo, piatti, bambole, macchine fotografiche, culle, carrozzine, di tutto…..ma non bastava. Dei cari amici restauratori mi chiesero, sapendo cosa stavo per fare, se volevo lavorare da loro per alcune ore….magari…..ma anche qui non arrivavo alla cifra. Allora dovetti calare il Jolly. Avevo una Moto Guzzi V35C, rossa, una signora di 21 anni, perfetta in tutte le sue parti, la mia Giulietta, se volevo trovare i soldi avrei dovuto venderla. In quel periodo mi arrivò come per caso l’offerta di una persona. Devo confessare che sono un collezionista di figurine ed album Calciatori, soprattutto della Panini, ma anche di altre case editrici. Conoscevo ogni figurina di tutti i miei album in quanto attaccata con le mie manine. Prima con la colla, la famosa Coccoina, poi quelle adesivi. Pizzabballa, Alberatosi, Mondiali Messico 70, l’album 74-75 il primo anno dell’Ascoli in serie A e l’ultimo album della Panini con la figurina che riprendeva interamente il calciatore….l’odore della carta…i colori, tutto ricordavo. Dovevo decidere tra la moto o la raccolta di album, azz, voi che avreste fatto?...10 secondi per pensarci!!! Ho venduto la collezione. Il motivo è che la moto non l’avrei trovata più in quelle condizioni, gli album, avendo un po di culo, forse li avrei potuti ritrovare ed acquistare da qualche collezionista. Fatto sta che racimolai un 3000 euro…facendo i conti dovevano bastarmi. Seguendo i consigli dei vari Giò, Triplica, Oztupac, Carmine….insomma un po di tutti, mi organizzai nelle piccole cose. Zaino, fortuna volle che avevo gia uno zaino da 50 litri con cerniera anteriore. Assistenza medica: andai alla mia Asl e compilai il modello, chi si ricorda che modello fosse, per avere l’assistenza sanitaria in Australia. Guardaroba. Qui ci furono dei problemi. Ci sono varie correnti di pensiero su quello che devi portarti dietro….io presi un po da una ed un po dall’altra….ma poi durante il viaggio mi accorsi che ti ci devi trovare per capire cosa realmente ti serve: poco e forse niente. Ho messo nello zaino cose che hanno visto la luce solamente di Ascoli, mai cacciate e mai messe….una camicia a maniche lunghe, come mi sarà venuto in mente a portarmela…misteri della vita. Per ridurre il volume ed il peso comprai un doccia-intimo-capelli grassi-mossi-rigenerante-idratante-tagliaunghie e scopri che era buono anche per friggere la pasta. Una minuscola bomboletta di schiuma da barba e via dicendo. La mia dottoressa, la carissima Diana, mi realizzo una piccola farmacia: dal medicinale per bloccare la cacarella all’antibiotico ad ampio spettro per finire al cortisone….non mi fece mancare niente…ma una bella grattata di palle fu necessaria. Fase tre: informazioni-piantine-guide. Incominciai a comprare guide, piantine, a studiare percorsi con un ipotetico calendario ma la cosa che mi preoccupava maggiormente era la lingua. Avevo sentito dire che in Australia si parlava un inglese particolare ma a me la cosa non mi toccava. Perché?...perchè io l’inglese non lo parlo. Sono a livello scolastico ed ho capito poi che il nostro livello scolastico significa non capire una mazza di quello che dicono. Io ero al livello:” Where is the boock?....the boock is on the table”. Ma a parte il parlarlo…chi cazzarola lo sapeva scrivere…come potrete constatare di seguito. Fatto sta che ti compro vari corsi accelerati di inglese, vocabolari, libri di frasi comuni…insomma come si suol dire un full immersion. Fase 4 : tutte le piccole cose. Per piccole cose intendo macchinetta digitale, lettore mp3, occhiali, cappello, e stronzate varie. Partiamo dalla macchinetta. Ne avevo trovata uan su ebay, bella mi dicevano che era come nuova. C’era chi mi sconsigliava dicendomi che con altri 50 euro ne compravo una nuova, ma io niente. La compro mi arriva, foto …foto …foto…due giorni prima di partire la macchinetta pluffete….MORTA!!! Corri subito a comprarne n’altra….così alla fine doppia spesa. Per quanto riguarda il lettore mp3 lo avevo gia, il dilemma è stato scegliere le canzoni da mettere dentro. E’ un 512 mb ed ha una capienza di circa 100 canzoni. Pensavo che cento canzoni erano tante e che sicuramente non l’avrei riempito, fatto sta che ho cambiato 5 volte la lista delle canzoni non sapendo mai quali escludere, viaggiavo sempre tra un po di tutto o mettere alcuni generi ben precisi, alla fine ho optato per mettere un po di tutto quindi ho spaziato da Guccini, Bacharach, Morricone, Pink Floyd, U2, Venditti, AC-DC, The Who….insomma un po di tutto…e devo dire che ci sono musiche che resteranno impresse nella mia mente per i i momenti ed i lughi a cui hanno fatto da colonna sonora (mamma mia che smielataggine che ho scritto) Passa Natale, Capodanno….la data si avvicinava. Io avevo in corpo una sensazione che era un misto di euforia e di paura. L’eurforia era certamente dovuta la viaggio. LA paura era rappresentata da una decisione presa, voluta e che mi portava da solo a vivere situazioni che mai avrei pensato….ma siii chi se ne frega. Arriva il 15 gennaio….ed inizia il mio diario del

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