Casino 30 gennaio 2006

Cavoli mi sono svegliato alle 9, incredibile!! Credo che l’aver fumato erba dopo 20 anni abbia fatto il suo effetto. Se non ricordo male la mia ultima canna risaliva ai tempi delle superiori, quando ero giovane, da allora non c’è stata più occasione, da premettere che io non fumo, quindi la cosa presumo che abbia avuto un effetto maggiore. Sbrighiamo tutte le pratiche del motel, ringraziamo ancora i coniugi che gestiscono la struttura. Sara si ferma a parlare con il marito del percorse che possiamo fare. Vorremmo fare l’entroterra e vedere la vera Australia. Partiamo con il tempo non bello, nella notte ha piovuto, tanto per cambiare, e le strade sono bagnate. Non abbiamo fretta quindi ci avviamo tranquilli verso nord. Intanto esce il sole e la giornata è splendida. I nomi dei paesi, non mi stancherò mai di dirlo, sono impronunciabili: BANGALOW, KYOGLE,WHOOLLALUMBA, BOUDESERT……Verso l’ora di pranzo arriviamo in un posto, le solite 4 case con un ristorante sulla strada. Decidiamo di fermarci e mangiare. Prendiamo una bistecca che ci viene servita con la solita salsa, con le solite patatine e su un letto di insalata scondita….e niente pane cmq la carne è buonissima. Vicino a noi ci sono due signore sulla cinquantina, belle signore, tutte vestite di pelle e guidano due Yamaha custom. La strada mi piace da morire, rettilinei infiniti, sequenze di dossi vertiginosi, colline con curve e contro curve, il paesaggio cambia in continuazione. Lungo la strada incontriamo varie piantagioni, ci fermiamo ad una di banane, sono tenute in ordine come dei giardini. Altre cose bizzarre sono le varie insegne, la più bella è la facciata del MOU-MOU CAFE’, una stazione di servizio-bar che aveva tutta la facciata colorata come una mucca. Vediamo i pascoli in principio occupati da mucche e con l’avvicinarsi della costa troviamo i cavalli, bellissimi e tanti. Ci dirigiamo verso Surfer Paradise. Gia da lontano le parole di Oztupac si rivelano più che veritiere (“50 chilometri di cementificazione violenta) da lontano si incominciano a vedere grattacieli, grattacieli ed ancora grattacieli. Arrivati sul lungomare vediamo che i palazzoni ed i grattacieli costeggiano la spiaggia, quest’ultima è molto bella e lunga ma il posto non ci piace, sembra Rimini, facciamo un po di foto e ripartiamo per Brisbane. L’ungo la strada ci fermiamo a fare uno spuntino, sfoderiamo pane e nutella, la nutella ci sta sempre bene, anche in Australia. Arriviamo a Brisbane. Città caotica, fa caldo, non ci piace e non ci piace neanche l’ostello della YHA dove decidiamo di fermarci, soprattutto la cucina, piccola, sporca e caldissima. Facciamo un giro ed andiamo alla Hertz per riconsegnare la macchina. Facciamo due conti, tenere la macchina per arrivare fino ad Hervey Bay ci costa poco più del biglietto del treno, quindi decidiamo di tenerci la macchina e riconsegnarla ad Hervey Bay. Torniamo in ostello e ci cuciniamo. La cucina è affollatissima e vedo una cosa incredibile: una ragazza mette in un pentolone pieno d’acqua nell’orine patate, carote, pomodori, pasta e cavoli. Non ho avuto il coraggio di aspettare e vedere il risultato. Brisbane non mi è rimasta impressa ma il viaggio per arrivarci è stato fantastico, Sara è una compagnia perfetta ed i posti meritano. Cerchiamo di informarci sui viaggi organizzati per Faser Island. Non riusciamo a scegliere quindi prenotiamo solo l’ostello della YHA. So che dopo Hervey Bay dovrò lasciare Sara e c’è un po di timore soprattutto perché mi ero abituato alla compagnia ma anche per la lingua. Cmq questo è il mio VIAGGIO e devo andare avanti. Miaspetto molto a livello paesaggistico da Faser Island e dalle Whit. Prima di andare a dormire, visto che abbiamo la macchina andiamo a fare un giro per la città. Non so dove stiamo andando ma sappiamo che l’ostello si trova all’inizio di Roma St. la via principale di Brisbane, quindi è facile chiedere informazioni. Passiamo su un enorme ponte tutto illuminato e dove si paga il pedaggio, la vista della città dal ponte è bellissima. Torniamo con fortuna all’ostello ed andiamo a dormire.

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