Brisbane 31 gennaio 2006

Mattinata strana. Alle 04.30 ricevo un sms da mia moglie, ancora uno alle 06.00 e questo di tono allarmato. Si preoccupa perché non riceve notizie da me da due giorni ed a casa sono successe un po di cose. Non posso rispondergli perché non ho più una lira sul cellulare. Non mi sono mai interessato a fare una sim australiana ed ho mantenuto la sim della wind che ho in Italia, errore non fu più grande, ogni sms mi costa na cifra ed ogni telefonata che ricevo la pago io a prezzi esorbitanti. Sino ad ora ho speso più di 100 euro in ricariche che effettuo via internet tramite la carta di credito. A fare due conti mi ero fatto una sim australiana della Vodafon che con 200 dollari non so quanti minuti mi dava di conversazione con l’estero ma soprattutto le telefonate non le pagavo io Mi alzo ed alle 6 di mattina mi metto a girare per la città in cerca di un negozio aperto che vendesse carte telefoniche prepagate per l’estero. Naturalmente a quell’ora è tutto chiuso ma poi per fortuna, direi per culo, trovo un negozietto e trovo la carta. Torno in ostello e chiamo dal fisso casa. Come mi sente mia moglie scoppia a piangere, mi sento un po una merda, sia per come sta Silvia sia perché so che in parte, anzi completamente, sono io la causa del suo stato. Parliamo molto e ci tranquillizziamo tutti e due. Vengo a sapere che in Italia nevica, mia suocera ha avuto un infarto e che le macchine sono ferme tutte e due. Fortunatamente la casa non è crollata, le dighe del Fiume Tronto reggono, la pestilenza non si è presentata, e le meteoriti cadono poco lontano dalla mia città. Sembra che succede per un motivo ben preciso, manchi da casa succede tutto. La fortuna è che tutti gli amici stanno dando una gran mano a Silvia e questo mi fa piacere. Sara avendo sentito gli sms mi chiede cosa sia successo e gli riferisco della telefonata. Facciamo colazione e riprendiamo il viaggio. Brisbane non mi è piaciuta, lo dimostra il fatto che ho fatto solo due foto di questa città. Il paesaggio è diverso da quello attraversato il giorno prima, diciamo che è più costiero ma soprattutto si percorre l’autostrada che in qualche modo toglie un po di fascino. Mi sconvolgo al vedere che a differenza delle nostre superstrade o autostrade qui non ci sono svincoli con cavalcavia ma se uno deve uscire in un incrocio praticamente deve attraversare la strada di entrambi i sensi di marcia….da panico. Tutti rispettano il limite dei 110 km orari. Gli australiani mettono cartelli stradali per tutto, occhio a questo occhio a quello, velocità consigliata in curva, attraversamento koala e via dicendo ma col cavolo che ti dicono che per arrivare in tale posto mancano tot chilometri o questa strada ti porta qui o lì. Insomma quando arrivi all’incrocio che ti interessa c’è il cartello, ed infatti noi ci siamo persi varie volte gli incroci che ci interessavano. Arriviamo ad Hervey Bay. Piccola cittadina, fa caldo, molto caldo. L’ostello è carino a vedersi. Bar, piscina, giardini ben curati. Non si puo dire lo stesso per la cucina che addirittura comunica con una camera da 8 posti letto. Le camere da due sono molto piccole ed hanno solo il ventilatore, di seguito scoprirò che erano meglio le camere da 4. Sfruttiamo la macchina finchè possiamo, andiamo a fare spesa. Compriamo varie cose ed i soliti 10 gamberoni: 3,70 AU$ na cazzata. In cucina fa un caldo atroce ma facciamo il sacrificio e mangiamo. Vorremmo fare un riposino ma preferiamo prenotare tutti i trasferimenti ed i viaggi. Alla reception dell’ostello prenotiamo un viaggio di due giorni ed una notte a Faser Island tutto compreso. Andiamo alla stazione degli autobus per prenotare il viaggio di ritorno di Sara ed il mio per Airlie Beach e qui scopro che dovrò farmi 12 ore di autobus…vabè! Devo dire che la signora dell’ufficio prenotazioni è veramente gentile, ha cercato di parlare un inglese comprensibile ed è stata molto disponibile. Vedo che c’è anche l’ufficio della Jet Set, da quello che so la compagnia economica della Quantas, così sfrutto l’inglese di Sara per prenotare i voli da Townsville ad Alice e da Alice a Sydney, pago na cifra ma non me ne frega, adesso ho tutti i viaggi pagati e male che vada sto tranquillo. Scegliamo anche di consegnare la macchina, freghiamo sulla benzina, cioè, visto che la macchina la dobbiamo consegnare con il pieno, dico a Sara di stare alla guida e di controllare l’indicatore digitale della benzina, appena si fosse acceso l’ultimo led mi faceva un cenno. Credo che abbiamo almeno risparmiato 7 o 8 litri. Controlliamo la carrozzeria e scopriamo dei graffi sulla cappotta che non avevamo visto. Idea, prendiamo la penna rossa di Sara e li ripassiamo tutti…come nuova. Portiamo la macchina alla sede della Hertz , ci accoglie una signorina molto carina, controlla la macchina e dice che è tutto a posto. Non paghiamo, ovvero, la signorina ci dice che faxerà a Tweed Heads che abbiamo consegnato la macchina ed è tutto a posto e poi la Hertz, avendo il numero della mia carta di credito, si tratterrà la cifra che calcolerà….si ma quanto?...la signorina gentilmente prova a fare un calcolo e ci dice che pagheremo 210 dollari, pensavo di più e comunque avere una macchina per 4 giorni, chilometraggio illimitato, assicurazione senza franchigia compresa….penso che la cosa ci sia convenuta. La signorina ci riaccompagna gentilmente in ostello, ormai sono le 5 del pomeriggio, avevo sonno ma preferisco andare in piscina. Che meraviglia, acqua caldissima, belle signorine in acqua. Qui per la prima volta incontro una tedeschina niente male. Incominciamo a guardarci, lei sta con una amica e stanno parlando con un ragazzo. Io per la solita caciara che faccio in piscina attiro la sua attenzione: prima un sorriso, poi un cenno di saluto e poi due chiacchiere. Mi ci scappa anche un idromassaggio in compagnia. Non uscirei mai da quella piscina, si sta da favola. Io e sara si fa cena con le bistecche e l’insalata comprate al giorno. Dopo cena ci facciamo una coca e il rum Bundaberg, dell’omonima città, comprato anche lui al giorno nel supermercato. Na ciofeca. Io non bevo alcolici ma grazie ad un amico che ha un locale ed una bottiglia di Havana Club 15 anni che offre solo agli amici, ho imparato ad apprezzare il rum. Sto rum Bundaberg fa schifo, troppo forte e spunta d’alcool da matti. Vabè cmq beviamo. Ci mettiamo comodi sulle sedie che ci sono fuori dalla stanza e notiamo una mareeea di geko che girano, anche nella nostra stanza. Sono delle lucertolone quasi trasparenti, con degli occhini ma che dicono…ripeto dicono che non fanno nulla se non mangiare le zanzare…vabè posso anche accettare la presenza di questi tesserini se mi fanno fuori le zanzare. Prepariamo lo zainetto con lo stretto necessario per i due giorni che dobbiamo passare su Faser Island e rifacciamo lo zaino grnade visto che dobbiamo fare il Check out la mattina seguente. Sono stanchissimo e crollo a letto.

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