Hervey Bay 1 febbraio 2006

Sembrava di dormire in uno zoo questa notte. Uccelli dai versi più disparati. Per dormire freschi abbiamo lasciato la porta aperta ed abbiamo chiuso solo la zanzariera. Uccelli di tutti i colori di cui ignoro i nomi naturalmente ma che emettono dei suoni talmente ROMPICOGLIONI che è impossibile dormire. Pensavo di morire dal caldo nella stanza invece la temperatura è stata ottima grazie anche al ventilatore a soffitto. L’ostello ribadisco che è carino ma gestito male e con del personale odioso. Alle 7 di mattina devono ancora aprire la cucina quando in tutti gli ostelli che ho visto, tranne che per le pulizie, le cucine sono aperte dalle 6 a mezzanotte, in alcuni la cucina è aperta tutta la notte, ma in questi casi il locale era distante dalle camere ed era forse questo il motivo. Dobbiamo prendere l’autobus per Faser Island alle 8 quindi ci sbrighiamo a fare colazione: succo d’arancio e mezza baguet a testa con un dito di nutella all’interno….mmmmm che colazione. Facciamo il check out e puntualissimo alle 8 in punto l’autobus è all’ingresso dell’ostello che ci aspetta. Come al solito gli australiani non ti dicono mai le cose se non gle le chiedi. Fatto sta che abbiamo pagato 220 AU$ per il tour tutto compreso, arrivati al molo per imbarcarci sul traghetto che ci porterà sull’isola, scopriamo che dobbiamo pagare altri 25 dollari a testa per l’ingresso al parco, ma non ce lo dice la guida, lo dobbiamo scoprire da soli. Mi chiedo, ma se tu sti cavoli di 25 dollari me li fai pagare nella quota e poi ci pensi sempre tu operetor a pagare sto cazzarolo di biglietto per il parco senza far fare a me ed ad altre 40 persone la fila sotto al sole non era meglio e molto più lineare come cosa? Lasciamo perdere. Fatto il biglietto ci dividono nei gruppi che stanno un giorno o due giorni, ci spiegano che dall’altra parte troveremo, ogni gruppo, un autobus al quale dovremo fare riferimento per tutta la durata del tour. Alcune notizie su Faser Island. E’ l’isola di sabbia più grande al mondo ma nonostante ciò ha una fitta foresta e corsi di acqua dolce. Caratteristica da non dimenticare è il fatto che è l’unico posto dove ci sono ancora i Dingo , razza pura, in cattività. Questo me lo segno…non si sa mai!!! Saliamo sul traghetto e con noi moltissimi fuoristrada. Veramente ci era stato offerto un giro su Faser con un 4X4, si affitta la macchina con altre persone, ti danno tutto l’occorrente per campeggiare ma io e Sara abbiamo preferito una cosa più comoda, meno avventurosa ma anche meno pericolosa….e la nostra scelta sarà quella giusta. Gia su internet e da alcuni ragazzi che avevano viaggiato con il 4X4 su Faser avevo saputo di vari incidenti, in alcuni casi mortali sulla spiaggia delle 75 miglia., non solo, guidare un fuoristrada sulla sabbia prevede esperienza e capacità particolari, non dimenticando che su Faser tutte le strade sono di sabbia. Arrivati sull’isola troviamo i due autobus ad attenderci. Sono due bestione 4x4 enormi e con delle ruotane immense, non solo, hanno anche le sospensioni rialzate rispetto ad un autobus normale. Fanno l’appello ci imbarchiamo e partiamo. Gia mi accorgo che alla seconda curva se fossi stato io alla guida mi sarei bloccato. Si capisce subito che gli autisti ormai fanno queste strade ad occhi chiusi ed hanno una certa esperienza. La strada taglia in due l’isola da est ad ovest. Passiamo in una foresta fittissima e pare strano che tutta quella vegetazione sia nata sulla sabbia. Ci fermiamo in un centro dove spiegano la flora dell’isola. Ci sono degli alberi altissimi che battendo il tronco suonano a vuoto. Qui rivedo le piante che avevo gia visto nella stazione di Whauchope, bellissime ed ancora più grandi. Ci fanno fare un percorso attrezzato. Anche qui come alle Blue Mountains hanno preferito tagliare qualche albero per realizzare un bellissimo percorso piuttosto che far pascolare i turisti liberamente. Camminiamo costeggiando un fiumiciattolo che in alcuni casi da origine a paesaggi quasi fiabeschi. Nella nostra comitiva si distinguono subito due ragazze: la solita belloccia cretina ed una piccolina ma anch’essa carina. Me le ricordo soprattutto per il loro lato B. Lo vedremo in seguito cosa saranno capaci di fare. Vedo alberi mai visti piccoli ed enormi, veramente un paesaggio selvaggio e bellissimo. Risaliamo sull’autobus dopo circa un chilometro di camminata. Fa caldo ma sotto la boscaglia il sole penetra poco e quindi si regge. L’autista ci dice che ci porta a mangiare. Bene dopo quella camminata ci vuole. Arriviamo al resort dove ci dicono che passeremo la notte, bello a vedersi. In una specie di pub dicono che ci hanno preparato un BB. Si fa la solita fila: salsiccia, cipolle, insalata scondita, patate lesse e la pasta più cattiva che abbia mai mangiato. Penso che Barilla si rivolterebbe nella bara e si toglierebbe la vita da solo se sapesse che si puo cucinare la pasta in un modo così orrendamente schifoso. Cerco di mangiare qualche cosa sapendo che fino a sera non si tocca cibo. Faccio una camminata per arrivare a vedere la famosa spiaggia delle 75 miglia: una favola…..non vedi la fine ne da una parte ne dall’atra. E’ un aeroporto, una superstrada è tutto quella spiaggia. Ma è bella a vedersi, larga, color oro con quella nebbiolina dovuta alle onde che si rompono sul bagnasciuga, veramente una bella visione. Si riparte. L’autobus entra sulla spiaggia e la percorre come una strada normale. Fa una certa impressione vedere un bestione del genere andare a 90 chilometri orari su una spiaggia, soprattutto quando vedi sfrecciare fuoristrada e altri autobus in direzione opposta. Ho capito che il segreto sta nel passare sulla sabbia dove si è appena ritirata l’onda. In questo modo non vai nell’acqua che ti potrebbe far cappottare o nella sabbia asciutta che ti potrebbe impantanare. Prima sosta. Un posto che quasi stona con l’ambiente che ci circonda. Ci fermiamo alla foce di un torrente. Sulla foce ci sono una marea di macchine e gente che fa il BB. Altri giocano a cricket, ma il passatempo preferito è risalire il torrente per un 300 metri circa e poi lasciarsi trascinare dalla corrente fino alla foce, insomma come le rapide in un qualsiasi parco acquatico. Qui assisto ad uno spettacolo incredibile. Le due bellocce di cui sopra, non avendo indossato il costume che ti fanno?....si mettono in un angolo, ma per angolo non intendo una zona dove non c’è nessuno o appartato, per angolo intendo un punto tra tutte quelle persone, si spogliano nude e si mettono il costume. Ora…io sto lontano da casa da un po di giorni, tu mi ti spogli proprio sotto gli occhi. Provo a fotografarle senza farmi vedere per immortalare la cosa ma niente mi viene una foto molto lontana , certo non mi potevo mettere a zoommare. Mi riprendo ed asciugo la bava che mi è colata ai lati della bocca, fa caldo e spalmo crema in abbondanza. Si riparte. Seconda tappa il relitto di una nave sulla spiaggia. Il relitto risale al 1934, avevo visto delle foto nel resort e capisco quanto la sabbia, negli anni, abbia ricoperto il relitto. E’ fantastico, ci scateniamo in foto artistiche ed io ne approfitto per fotografare il sedere di Carina, così si chiama la belloccia bionda. Arriva anche l’aeroplano, il comandante chiede chi vuole fare un giro dell’isola ed il pagamento avviene con tutti i tipi di carte di credito: 4 del nostro gruppo vanno. Mentre i quattro si fanno il giretto noi proseguiamo. Vediamo altri posti veramente belli e poi all’improvviso eccolo lì un Dingo. Strano sembra una volpe. L’autista si ferma per farcelo osservare ed apre la porta per farci fare delle foto dicendoci di non scendere perché è pericoloso. Chi è scesa secondo voi?...la cretina belloccia bionda!!! Al che mi permetto di urlare” Magnetela che nun fai na lira de danno”…non so chi mi ha capito ma in molti ridono. Conseguenza. L’autista tira il freno a mano, salta giù per afferrare e riportare la bionda a bordo ed il Dingo scappa. Non è che abbia fatto molto ma sono stanco ed al ritorno mi addormento. Arriviamo al resort, la stanza è molto grande e bella. Doccia e faccio un giro per vedere meglio la struttura che ci ospita. Molto bella ed ordinata, si sta benissimo visto che arriva l’aria dal mare. Andiamo a cena. Le pietanze sono cose a dir poco strane ma fortunatamente c’è della carne e ne mangio parecchia. Vedo che si creano gia dei gruppetti, a me frega sempre la lingua altrimenti era l’ambiente perfetto per far caciara. Andiamo a sederci fuori dalla camera. La caciara è enorme e la colpa è di una marea di pappagallini che si fermano sugli alberi a mangiare delle specie di pigne, il frastuono è incredibile. Altra caciara incredibile al nostro fianco, non capisco cosa sia. Mi affaccio e vedo due ragazze del nostro gruppo che giocano ad un gioco mai visto con 4 dadi dentro ad un bicchiere con i quali bisogna fare delle combinazioni particolari, mi pare si chiamasse Jatzy ma non ne sono sicuro, visto che me lo hanno ripetuto 100 volte e non sono mai riuscito a ridirlo bene. Hanno una bottiglia di vino allora mi avvicino chiedendogli, con il mio inglese, se volessero fare uno scambio. Sono gentilissime ed anche simpatiche. Fatto sta che ci mettiamo a giocare, io non sapevo cosa facevo ma esultavo cmq, si beve e si chiacchiera. Si chiamano Bettina e Janett. La prima tracagnotta ma molto più loquace della seconda. Fa la cuoca, è stata a lavorare anche in Italia e sa qualche parola di italiano. La seconda, Janett, carina ma taciturna, sono tutte e due svedesi e vanno verso il sud dell’Australia e si faranno anche una settimana alle Fiji. Si fa tardi e ci salutiamo perché l’indomani bisogna alzarsi presto. Passo ancora un po di tempo fuori dalla porta della stanza, si sta molto bene….cazzoo….UN DINGO. Lo avevo sentito arrivare dal rumore delle unghie sulle piastrelle ma non pensavo che si spingesse fino a qui, pensandoci capisco che hanno imparato dove possono trovare cibo facilmente, umano o spazzatura che sia…eheheeh. Sara scappa all’interno della stanza io prendo al volo la macchinetta e zacchete lo immortalo. Bello veramente bello. Vado a dormire ripensando che questo è quello che mi aspettavo da questi due giorni, un paesaggio selvaggio ed unico…e lo sto avendo

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